Il ricordo di Pio La Torre e
Rosario Di Salvo, uccisi 42 anni fa dalla mafia, si è rinnovato
nel punto in cui venne compiuto l'agguato. Tra la folla anche il
figlio di La Torre, Franco, che da ieri prende parte alle
iniziative in memoria del padre. "La sua politica era fatta di
impegno e sacrificio", ha detto il segretario provinciale del
Pd, Rosario Filoramo, ripercorrendo le tappe del percorso
politico di La Torre, dalla difesa dei più deboli alla lotta
alla mafia, alla mobilitazione per la pace. E proprio sulla
mafia, ha aggiunto il segretario regionale del Pd, Anthony
Barbagallo, "il pensiero di La Torre è più che mai attuale: fu
il primo a capire che si doveva colpire la dimensione economica
della criminalità mafiosa".
Ora però bisogna capire, ha osservato il presidente della
Commissione antimafia dell'Ars Antonello Cracolici, "cosa sia
la mafia oggi, quella che non spara più, non fa le stragi,
quella che si respira ma non si vede. Quindi occorrono nuovi
strumenti, anche di tipo legislativo".
"Una frontiera su cui è necessario puntare - ha aggiunto - è
il riuso dei beni confiscati. Su questo fronte lo Stato non ha
avuto grande successo. Oltre il 95 per cento delle società viene
messo in liquidazione o fallisce. Gran parte dei beni non sono
restituiti alle comunità".
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